Corchiano

Il paese dei Monumenti Naturali

Corchiano

Il paese dei Monumenti Naturali

Corchiano è un piccolo borgo dell’Agro Falisco circondato dall’incontaminato verde delle forre.

Corchiano fu un ricco insediamento falisco, che ebbe importanza anche grazie alla vicinanza con la Via Amerina e Civita Castellana. Oltre alle forre è contornato da campagne e coltivazioni, nocciole, oliveti e vigne. La sua storia è piena di episodi cavallereschi e nel Rinascimento fu un importante dominio dei Farnese. Lo stemma di questa famiglia, il giglio, appare spesso nei vicoli del centro storico. I Monumenti Naturali, tesori del Lazio nascosto, lo rendono il luogo ideale per il turismo natura e le attività all’aria aperta.

Passeggia nel borgo e lasciati affascinare dalla natura selvaggia delle forre. Scopri le meraviglie dell’Agro Falisco!

Comune di Corchiano

Regione: Lazio

Provincia: Viterbo

Abitanti: 3.793

Cap: 01030

Santo Patrono: Madonna delle Grazie

Festa patronale: 15 settembre

Il tempo a Corchiano

Lo sai che… Corchiano potrebbe essere il luogo in cui ebbero origine i Fescennini versus, rozzi versi da cui derivò la satira. Infatti nell’antichità il nome di questo insediamento era Fescennium.

Lo sai che… Corchiano potrebbe essere il luogo in cui ebbero origine i Fescennini versus, rozzi versi da cui derivò la satira. Infatti nell’antichità il nome di questo insediamento era Fescennium.

Corchiano è l'antica Fescennium?

Sembra che la nascita dei fescennini versus sia legata a Corchiano, opere letterarie popolari che ispirarono il teatro romano e la drammaturgia latina.
Lo spettacolo era costituito da un dialogo sboccato e offensivo del tutto improvvisato. Esistevano in due forme: quelli inscenati e quelli goliardici (durante feste, matrimoni, cerimonie).
Durante la messa in scena spesso venivano insultati anche gli spettatori e capitava che si concludessero con dei litigi.

Da questi deriva il termine il Fescennium, la quale si pensa possa essere l’antica Corchiano. Potrebbero essere il risultato dell’influenza della cultura etrusca in quella romana, agli antipodi della satira. Indicativi per questa localizzazione sono i versi dell’Eneide di Virgilio, che raccontano di Fescennium e dell’Agro Falisco.

 

L’insediamento falisco

La permanenza dei Falisci nell’area dei Corchiano è segnalata dal grande numero delle cosiddette “cavernette falische”, abitazioni e tombe. Questi monumenti si integrano nel paesaggio ed è possibile incontrarli durante le passeggiate nella natura. La nascita dell’insediamento avviene nell’VIII secolo a.C., dopo le prime frequentazioni nel Paleolitico. Segue una prima fase in cui sono presenti dei centri sparsi, poi la popolazione si concentra nell’attuale area del centro storico.

Nel VI secolo a.C., influenzato dalla vicina e ricca Falerii Veteres, l’insediamento si espande. La ricchezza dei corredi presenti nei ritrovamenti funerari segnalano la nascita di un ceto medio.

 

Il benessere e lo sviluppo

La città raggiunge il massimo benessere nel IV secolo a.C., come il resto della civiltà falisca. La rete stradale si sviluppa con molteplici vicoli e tagliate falische. Un esempio è la Via Cava di San Egidio, scavata nel tufo e disseminata di tombe rupestri. In questa fase l’espansionismo del centro è all’apice e diventa necessaria pianificare l’ubanistica cimiteriale. Viene scavato un fossato largo 15 metri e profondo 5 per proteggere il lato Nord-Ovest, privo di difese naturali.

Lo sviluppo si ferma nel 241 a. C., anno in cui i Romani conquistano la capitale falisca Falerii Veteres.
Nella fase romana la città si spopola e gli insediamenti si stabiliscono vicino alla Via Amerina, che diventa una via di collegamento fondamentale.

 

Hortiano nel medievo

Il borgo medievale nasce insieme alla rocca, sopra quella che era stata l’antica cittadella militare Fescennia. La cittadella era cara alla dea Etrusca delle Messi: Hortia, da qui Hortiano, primo nome del borgo. Nel 1100 è feudo di Ranieri di Farolfo che costruisce la Rocca e il borgo, il castello di Cenciano e il Castellaccio. Il centro si ripopola per difendersi dalle invasioni barbariche nell’Agro Falisco, che conquistano Faleri Novi.

Il castello di Cenciano viene raso al suolo dai viterbesi nel 1150. I corchianesi si spostano così nel meglio difeso Castellaccio, difeso con coraggio dal figlio di Ranieri: Buccaleone.
L’amministrazione del feudo passa per vari proprietari, con il benestare della Chiesa, tra castellani o capitani della curia.
Il castello di Castiglione, insieme al borgo, passa a Orso Orsini alla fine del ‘200, e rimane nella mano di questa famiglia fino al 1472. Sotto gli Orsini il feudo ha un grande sviluppo; vengono costruite le chiese di Sant’Antonio, San Biagio e Madonna delle Grazie.

 

Il feudo corchianese nel Rinascimento

Dopo gli Orsini il feudo torna proprietà della Chiesa. Sotto il Cardinale Estouteville, affidatogli da Sisto IV nel 1478, la città continua a svilupparsi. Vengono costruite la Chiesa del Soccorso e la Chiesa di Santa Maria. Anche l’agricoltura cresce: per vigneti, oliveti e campi di grano.

Nel 1539, papa Paolo III Farnese consegna Corchiano al figlio Pier Luigi Farnese, insieme a Fabrica di Roma, borgo vicino dell’Agro Falisco.
I Farnese includono il feudo nel Ducato di Castro e rimangono qui per 110 anni. Questo è il motivo per cui il giglio dei Farnese si ritrova in molti edifici. Anche lo stemma cittadino è formato dal giglio e da un pettine, oggetto del martirio di San Biagio.

 

Cantone del distretto Cimino

Tornato alla Chiesa, dopo Ranuccio II Farnese, nel 1798 il feudo viene occupato dalle truppe francesi. La città è eletta dall’esercito di Napoleone a cantone del Distretto Cimino. Questo forse è il periodo più cupo della storia corchianese.

Corchiano, nel 1870, come tutta la Tuscia entra a far parte del Regno d’Italia. Con la fondazione della provincia di Viterbo, Corchiano passa al capoluogo nel 1927.

 

Ora che conosci la storia di Corchiano, visita questo borgo dell’Agro Falisco!

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