Castel Sant'Elia
La solennità nelle forre
Castel Sant'Elia
La spiritualità nelle forre
Cosa c'è da sapere
Castel Sant’Elia è il borgo che colpisce di più per l’intreccio tra luoghi di culto e paesaggio. Perfetto per il turismo religioso.
Le abitazioni di Castel Sant’Elia si trovano in cima a una forra, situazione tipica dell’Agro Falisco. Alla parte più antica del borgo si accede tramite una porta con torre e stemmi dei Farnese. La piazza vicina alla porta offre un panorama splendido sulla valle. L’abitato è circondato da sentieri naturalistici, che d’improvviso ci immergono nella natura libera e selvaggia.
Castel Sant’Elia è stata governata dalla famiglia Orsini e dai Farnese, già governatori di Nepi. Proprio i Farnese si occuparono del restauro della Basilica di Sant’Elia, meta di pellegrini e visitatori. Già dal VI secolo, il paese era luogo di culto grazie alla tela della Madonna ad Rupes. Questa si trova in una grotta nella rupe, dove oggi sorge l’incantevole Santuario di SS. Maria ad Rupes.
Per le sue particolari caratteristiche, Castel Sant’Elia è una tappa unica del Lazio, visita questa oasi di pace nell’Agro Falisco!
Comune di Castel Sant'Elia
Regione: Lazio
Provincia: Viterbo
Abitanti: 2.626
Cap: 01030
Santo Patrono: Sant'Anastasio e Nonnoso
Festa patronale: 3 settembre
Il tempo a Castel Sant'Elia
Lo sai che… l’incontro tra il Papa Gregorio Magno e la regina longobarda Teodolinda è avvenuto, tradizione vuole, in questo luogo: nella grotta rupestre di San Leonardo.
Lo sai che… l’incontro tra il Papa Gregorio Magno e la regina longobarda Teodolinda è avvenuto, tradizione vuole, in questo luogo: nella grotta rupestre di San Leonardo.
Falisci e Romani nella valle
Castel Sant’Elia è in origine un vicus dell’Agro Falisco, situato nella valle Suppentonia. I segni dei Falisci nel territorio si ritrovano in numerose tombe e grotte abitative, che erano collegate da strade nella valle. Questi piccoli insediamenti sono collocati nella località di Pizzo e Castel d’Ischi, difesi dalle rupi di tufo.
I centri vengono abbandonati nel periodo romano. In questi secoli le vie consolari, Amerina, Flaminia e Cassia, acquistano importanza e diventano i principali collegamenti del territorio.
Il Medioevo
Castel Sant’Elia si ripopola nel Medioevo, durante il pontificato di Gregorio Magno. In quest’epoca di caos e instabilità, viene costruita una rocca a difesa delle invasioni barbariche. La cittadina diventa proprietà dell'abbazia di San Benedetto di Pentoma, come risulta da un documento dell'872; poi della Chiesa. Dopodiché diventa feudo, passa ai Colonna e, nel XIII secolo, a una delle famiglie più importanti del periodo: gli Orsini.
I Farnese a “Castello”
I Farnese sono la famiglia che ha lasciato più segni nel borgo. Il loro stemma, il giglio, è scolpito nella porta urbana del centro storico, costruita nel 1900. Pier Luigi Farnese include “Castello”, come viene spesso chiamato il paese, nel ducato di Castro. I Farnese commissionano il nuovo Castello con le mura nel 1540 e sviluppano il sistema amministrativo. Inoltre a loro è riconosciuta la ristrutturazione della Basilica di Sant’Elia, causata da un crollo.
La crescita del borgo
Nel 1649, tornato il ducato castrense alla Santa Sede, Castel Sant’Elia è affidata alla gestione di appaltatori fino al 1790. Nel XVIII secolo Castel Sant’Elia si estende al di fuori del Castello Farnese e inizia a prendere la forma odierna. Dopo il 1790 viene data in enfiteusi prima a Carlo Maria Luciani, poi al conte Domenico Panimolli, nel 1815. Infine al marchese Andrea Lezzani, titolare del palazzo in cui oggi si trova il Municipio, sul corso Umberto I.
Con l’annessione allo Stato Italiano, nel 1870, Castel Sant’Elia viene inserita prima nella
Provincia di Roma, poi, nel 1927, in quella di Viterbo.
Per la sua vocazione come luogo di culto e spiritualità, il paese è riconosciuto come il sito delle 15 chiese.
Visita il Santuario di Ss. Maria ad Rupes, una destinazione religiosa unica per pellegrini e visitatori dell’Agro Falisco nel Lazio!