I Falisci
Antico popolo italico
I Falisci
Antico popolo italico
I Falisci: storia e splendore di un'antica civiltà
I Falisci, antichi abitanti del territorio chiamato Agro Falisco, hanno avuto un ruolo di grande importanza tra le popolazioni italiche. Un popolo di grandi artisti della ceramica, che li ha resi famosi già in antichità. Il momento di massimo splendore economico e artistico, ma anche di affermazione politica, dei Falisci è stato il IV secolo a.C. In questo periodo la città di Falerii Veteres, odierna Civita Castellana, viene elevata a capitale dell’intero territorio.
Anche se disinteressati alle attività belliche, resistono alla minaccia romana per circa due secoli. Infatti la potenza crescente dei Falisci si scontra presto con le mire espansionistiche dei Romani. Con questi viene combattuta una guerra lunga e logorante, tra assedi e tregue. In questo periodo i Falisci si alleano più volte con i vicini Etruschi, anche loro in ostilità con Roma. L’assedio a Falerii Veteres, nel 241 a.C., segna la fine della guerra. In pochi giorni la città viene distrutta, depredata ed esclusa dalle nuove vie di comunicazione, per evitare una possibile rinascita. Gli abitanti vengono trasferiti in una città di fondazione romana, situata in un luogo facilmente controllabile dai vincitori: Faleri Novi.
Cultura e religione falisca
Culturalmente il popolo falisco ha notevoli affinità con quello etrusco confinante, pur distinguendosi da esso per l’utilizzo della lingua. Quella falisca è di matrice latina, del tutto differente dall’etrusco, la cui origine è da cercare invece nel greco.
L’affinità culturale con gli Etruschi è evidente nella religione e nei culti a essa legati. Le divinità venerate dai Falisci sono infatti simili al pantheon etrusco: Apollo, Minerva, Mercurio, in particolare Giunone, invocata con l’epiteto di Curite.
Anche l’architettura è allo stesso modo vicina: per esempio nei templi, in cui le divinità sono venerate. Strutture sempre abbellite da magnifici apparati di decorazioni fittili –in terracotta-, ambito artistico in cui i Falisci si distinguono notevolmente.
Comune con gli Etruschi è anche l’amore per la convivialità, la ritualità del banchetto. I Falisci sono gioiosi, dediti ai piaceri, amanti del buon vino. Questo è quanto deduciamo da alcune celebri iscrizioni falische, tra le quali una incisa in una coppa rinvenuta a Falerii recita così: “oggi berrò vino, domani mi asterrò!”.
L'agricoltura e l'allevamento di questa popolazione
Una delle principali attività dei Falisci è senza dubbio l’agricoltura. La conformazione stessa del territorio, con ampi e fertili pianori tufacei separati da profonde valli, le cosiddette forre, si presta allo sviluppo delle pratiche agricole e dell’allevamento.
La vicinanza del fiume Tevere, in quell’epoca la più importante via di comunicazione dell’Italia centrale, favorisce anche gli scambi commerciali.
L’arte della ceramica falisca
L’attività che vale ai Falisci la fama di illustri artisti, già ampiamente diffusa nell’antichità, è la produzione ceramica.
Artefici sia di maestose terrecotte architettoniche, sia di pregevoli forme ceramiche. Senza dubbio l’attività è favorita dalla grande disponibilità di materie prime offerte naturalmente da territorio: acqua e argilla in abbondanza. Tuttavia non si sarebbero raggiunti livelli artistici tanto elevati senza perizia tecnica, maestria e gusto estetico.
La produzione ceramica falisca è estremamente ricca e varia, capace di unire alle competenze autoctone, la raffinatezza delle decorazioni di origine greca. Queste vengono apprese dalla presenza rivelatasi preziosa, di maestranze greche e orientali nel territorio, garantendo così risultati eccellenti.
Il periodo di massimo splendore è stato il IV secolo a.C, in particolare con la produzione di ceramica a figure rosse. Simbolo di tanta perizia artistica è senza dubbio il celebre Cratere dell’Aurora, custodito al Museo di Villa Giulia a Roma.
Scopri di più sui Falisci, antico popolo del Lazio, visita il Museo Nazionale dell’Agro Falisco a Civita Castellana!